LA VITA SPIRITUALE (PARTE PRIMA)
Penso che nulla affascini tanto l'uomo mentre vive sulla terra quanto il MISTERO. E quando si dice MISTERO, si dice DIO. L'uomo si sente immerso nel Mistero ed è potentemente attratto dal Mistero, il quale non si può ridurre negativamente ad una VERITÀ che mai potremo comprendere. È, in positivo, la Verità che non finiremo mai di scoprire. È la VITA; SORGENTE di ogni vita, nella quale mai finiremo di immergerci... Il salmo lo esprime in maniera insuperabile: " È in TE la sorgente della vita, nella Tua Luce vediamo la luce" (Sal. 15,10)
Veramente Dio ha creato l'uomo come "Sua Immagine e Somiglianza Vivente", imprimendo in lui indelebilmente lo "stampo" di Se Stesso. Tutte le sue facoltà (intelligenza, volontà, cuore, coscienza) sono orientate a Dio e solo in Lui raggiungono il loro compimento e si sentono pienamente appagate. S. Agostino lo ha espresso magistralmente: "Signore, TU ci hai fatto per TE, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in TE”. Ogni essere umano ricerca in ogni istante come fine della propria vita una cosa sola: la Felicità.
DIO È FELICITA', BEATITUDINE PIENA ED ETERNA Per conseguenza, l'uomo si realizza nella misura in cui si lascia attrarre da Dio. Perciò mi ha sempre affascinato la VITA SPIRITUALE: perché essa risponde a quella "NOSTALGIA DI DIO", che cova nel cuore umano come un braciere vivo sotto la cenere, tracciandoci l'itinerario per entrare gradualmente in comunione con LUI. Senza questa premessa, non è possibile capire tutto ciò che andremo dicendo sulla Vita Spirituale nelle riflessioni che settimanalmente vi proporrò.
"Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, Io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me" (Ap. 3,20). LA VITA SPIRITUALE ci aiuta ad aprire questa porta...
Preziose sono le indicazioni che ci vengono da un "mistico" indiano: "Non affannarti a cercare Dio: non ha indirizzo, non ci sono mappe o cammini che conducono a Dio. Nessuno mai arriva a Dio, ma è Dio stesso che quando tu sei pronto, ossia quando sei completamente recettivo, bussa alla tua porta. È Lui che viene a cercarti". (B.S. Rajneesh).Tu sei completamente recettivo quando ti accogli come dono e, nella piena verità del tuo essere creaturale, spalanchi la mente e il cuore al MISTERO, che ti penetra e ti circonda...
• Le affermazioni sono sempre suffragate dalla BIBBIA, che è la SORGENTE INESAURIBILE della VERITÀ RIVELATA, dalla vita dei Santi e dall'esperienza di Maestri nel Cammino dello Spirito.
• Per leggerlo proficuamente, bisogna rientrare in se stessi, disporsi in un clima di silenzio che si apre all'ascolto, al confronto, alla preghiera.
Dobbiamo tenere sempre presente, però, che le VISI¬TE DI DIO sono IMPRE-VEDIBILI e GRATUITE. Non dipendono dai nostri meriti, ma ci vengono concesse soltanto per Grazia dallo Spirito Santo.
"Quando tu cerchi la VERITÀ è Dio che cerca te". "Tu mi hai fatto senza fine, secondo il tuo piacere. Tu vuoti e rivuoti questo fragile vaso, e sempre lo colmi di novella vita. Per monte e per piano hai portato con Te questo piccolo flauto di canna, e sempre vi spiri melodie eternamente nuove. Quando mi sfiorano le tue mani immortali, il mio piccolo cuore si smarrisce dalla gioia e ne sgorgano parole ineffabili.
Passano le età: Tu continui a versare e sempre c 'è da riempire. Su queste mie piccole mani piovono i tuoi doni infiniti. Quando mi comandi di cantare, il mio cuore par che soffochi dall'orgoglio; guardo il tuo viso e mi vengono le lacrime agli occhi. Tutto quel che vi è di aspro e di discorde nella mia vita, si fonde in un'unica, dolcissima armonia: e la mia adorazione apre le ali come fa l'uccello felice quando traversa a volo il mare". (Tagore).
“Tu eri dentro di me e io ti cercavo fuori” (S. Agostino, Le Confessioni)
La forza propulsiva della nave è "nascosta", sommersa nell'acqua. La carica vitale che irradia tutte le tue azioni, che dà valore e senso a tutta la tua vita, esce dal tuo cuore ed è la tua INTERIORITA '. Perciò custodiscila e coltivala.
La scoperta "folgorante" di Dio, che senza dubbio è la scoperta più esaltante nella vita di una persona, ha fatto capire a S. Agostino che la VIA per incontrarlo PASSA PER IL CUORE, meglio dire: E' DENTRO IL CUORE. Un mistico orientale definisce così il "CUORE": "La sorgente vitale, oscura e profonda, da cui scaturisce tutta la vita psichica e spirituale dell'uomo e attraverso la quale l'uomo si avvicina e comunica con la Sorgente stessa della vita" (E. Bhr-Sigel).
Dio lo potrai trovare al di fuori di te soltanto dopo ti sei disposto ad incontrarlo in te, perché tu sei il suo TEMPIO VIVENTE. Il grande maestro di vita spirituale e grande mistico S. Bernardo te lo esprime con grande forza. "Dovunque ti trovi, prega dentro di te. Se ti trovi distante dalla Chiesa, non andare lontano alla ricerca di un luogo di preghiera, perché tu stesso sei quel luogo. In qualunque posto tu sei, prega perché lì è il tuo tempio e il tuo Dio"...
Il primo che te lo dice, però, e te lo dice come Lui solo sa dirtelo, è Gesù. "Tu, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà" (Mt. 6,6). La CAME-RA, che ti isola in un rapporto personale con il Dio Vivente, è il tuo CUORE. Non c'è luogo, neanche la Chiesa, che possa metterti in comunicazione con Dio, se tu lo tieni lontano dalla tua mente e dal tuo cuore. Quando si dice VITA SPIRITUALE, si dice, dunque, VITA INTERIORE. Ogni persona fa l'esperienza che la propria vita ha due dimensioni nettamente diverse: la dimensione DENTRO DI SE'=VITA IN PRO-FONDITÀ; la dimensione FUORI DI SE'=VITA IN SUPERFICIE.
La VITA FUORI DI SE' o VITA ESTERIORE è fatta di calcolo, di pensiero, di efficientismo, di distrazione verso le mille cose che attirano. La VITA DENTRO DI SE' o VITA INTERIORE viene, invece, "costruita" da ciascuno secondo le qualità dei rapporti, delle scelte, delle motivazioni e degli orientamenti che dà alla propria esistenza, in ordine a quello che percepisce come il BENE SUPREMO. Questo si riassume in una sola parola: AMORE. "Dimmi Chi o che cosa ami e ti dirò chi sei" (S. Agostino)
La VITA SPIRITUALE non può crescere e svilupparsi senza l'impegno, la volontà e la ricerca di Dio. I mezzi per coltivare la VITA SPIRITUALE sono la riflessione, la meditazione, la preghiera, l'esame di coscienza, il confronto costante con la PAROLA di DIO. L'uomo, però, con le sue sole forze, non può raggiungere il traguardo della VITA SPIRITUALE, che è la comunione piena con Dio. Ha bisogno della GRAZIA DIVINA, che gli viene donata dal Padre in CRISTO, suo Figlio, mediante i Sacramenti della Chiesa. In una parabola del Vangelo Gesù ci parla del TESORO NASCOSTO. In questo possiamo raffigurare la VITA SPIRITUALE. Come il tesoro è ben sotterrato nel campo, così Dio - IL VERO TESORO DELLA TUA VITA - si cela nel più intimo del tuo cuore, sempre in attesa che tu voglia affacciarti fino a quelle profondità. Ti attende per incontrarti lì. Se tu non vendi quello che possiedi, ossia se non ti spogli del tuo egoismo e non "scavi" in te stesso, non troverai il TESORO. Un'altra immagine: la VITA SPIRITUALE è come la radice della pianta: non si vede, ma è la parte più necessaria. Come la radice attinge dal terreno sempre linfa nuova per nutrire la vita della pianta, così la persona attinge dal cuore la linfa che rinnova tutto il suo essere. Nel suo sviluppo la VITA SPIRITUALE segue il dinamismo della crescita umana, che tende progressivamente alla sua maturazione. Possiamo sintetizzare questo processo in tre principi:
1. DI INTERIORIZZAZIONE: l'uomo, nel Cammino Spirituale, con il passare degli anni, si fa sempre più riflessivo. Anche se attratto dal mondo che lo circonda, dà sempre meno ascolto alle parole che gli giungono dall'esterno, mentre ascolta sempre più i messaggi che gli giungono dal di dentro. Tende, cioè, ad interiorizzare e unificare la propria vita. In questo itinerario, la Parola di Dio diventa il suo costante punto di riferimento: "Lampada per i miei passi è la tua Parola, Luce sul mio cammino" (Sal. 119,05).
2.DI SPOGLIAZIONE: il veloce alternarsi delle stagioni, lo scorrere implacabile del tempo, tolgono gradualmente all'uomo le sue false sicurezze, la sua prestanza fisica, l'influsso sociale. Quando la morte si fa più vicina della nascita, le prove dell'esistenza fanno sentire all'uomo che è "un soffio" che passa: "L'uomo è come un soffio che va e non ritorna" (Sal. 77,39)... Avverte sempre più acutamente la sua precarietà e fugacità in questo mondo, che lo sta portando verso la sua spogliazione totale e radicale. "Nudo uscii dal seno di mia madre e nudo vi ritornerò" (Gb. 1,21).
3. DI ESSENZIALITÀ: il passeggero e il caduco fanno sempre meno presa su di lui. Aderisce sempre più alle cose che non deludono e che non tramontano. Egli tende a trattenere soltanto ciò che ha sapore di eternità, perché si rende conto con S. Paolo che:" Le cose VISIBILI sono DI UN MOMENTO, quelle INVISIBILI sono ETERNE" (2 Cor. 4,18)
La VITA SPIRITUALE infatti si proietta come DIMENSIONE DEFINITIVA OLTRE LA MORTE e dà perpetuità e stabilità all'Edificio Interiore. La MORTE, vista in questa prospettiva, diventa la VERA NASCITA dell'uomo. Mentre la VITA FISICA è sottoposta ad un progressivo ed inevitabile disfacimento, la VITA SPIRITUALE cresce di giorno in giorno. A conclusione di questo tema così essenziale per orientare e dare senso alla nostra vita "sempre in fuga", non possiamo non sottolineare il valore del SILENZIO, condizione indispensabile per poter percepire la PRESENZA di Dio Siediti ai bordi del SILENZIO, Dio ti parlerà ". "Le anime si pesano nel SILENZIO come l'oro e l'argento si pesano nell'acqua pura e le parole che pronunciamo non hanno peso che grazie al SILENZIO in cui sono immerse" (Maurice Maeterlinck).
Solo nel SILENZIO la verità di ciascuno si ricompone, mette radici. Solo nel SILENZIO la preghiera" rigenera" l'uomo, lo guarisce dalla propria colpa. Il Maestro sommo della VITA SPIRITUALE, S. Giovanni della Croce, nella pagina stupenda che riportiamo, ci mostra, come il SILENZIO è il "custode" di tutte le virtù, lo scrigno prezioso che "protegge" la VITA SPIRITUALE nel suo sviluppo.
"Tacere di sé è UMILTÀ tacere i difetti altrui è CARITÀ tacere parole inutili è PENITENZA tacere a tempo e a luogo è PRUDENZA: tacere nel dolore è EROISMO. Saper parlare è un vanto di molti Saper tacere è una SAGGEZZA di pochi saper ascoltare una GENEROSITÀ di pochissimi.
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