"La Chiesa ha sempre venerato le divine Scritture non mancando mai, soprattutto nella liturgia, di nutrirsi del pane della vita, sia della Parola di Dio, sia del Corpo di Cristo". (Concilio Vaticano II)

giovedì 28 luglio 2011

Itinerari di fede - V appuntamento

Torniamo a meditare attraverso il nuovo percorso ricco di diversi itinerari, sempre scritti dalla mano di padre Leopoldo, Priore Francescano Conventuale della Chiesa di San Francesco di Brescia (ringraziamo sempre Enza per l'opera non facile di trascrizione): 

ITINERARI
 Le parole che valgono
(l’importanza di dire le cose vere nel momento giusto)
 
·         Ogni parola che diciamo è un’opportunità di mutare il male in bene
·         Sono convinto che il mondo sarebbe un posto migliore e più felice, se imparassimo a parlare più di ciò che funziona che di ciò che non va. Abbiamo così tanto da celebrare!
·         Anziché focalizzarsi sugli errori, porre l’accento su ciò che ha fatto o che avrebbe potuto fare
·         Quando facciamo bene qualcosa, e questo ci viene riconosciuto, siamo stimolati a fare ancora meglio in futuro: un elogio sincero fa emergere il meglio che c’è in noi
·         Se lo vogliamo, possiamo cambiare le nostre abitudini e i nostri schemi di linguaggio: riconoscere il problema è il primo passo per risolverlo
·         Le nostre parole scaturiscono da ciò che immagazziniamo nella nostra mente
·         Le parole buone che entrano in noi all’inizio della giornata possono avere un effetto positivo sul modo in cui parliamo per il resto della giornata
·         “Il bisogno più profondo della natura umana è il desiderio di sentirsi importanti”: troppe persone hanno la sensazione di non contare, di non essere importanti
·         Non c’è nulla di più importante di un incoraggiamento
·         “ciascuno di noi attraversa momenti in cui si trova a un bivio e non sa che direzione prendere. Poi arriva qualcuno che ci dice le parole giuste che ci fanno decidere”. Queste parole ci restano impresse e restano con noi per il resto della nostra vita
·         Guardatevi intorno. Troverete tante persone che arricchiscono la vostra qualità di vita. Diteglielo. La maggior parte di loro ha bisogno di sentirselo dire, di tanto in tanto. Farete sentire bene due persone: l’altra e voi stessi.
“Una famiglia, per essere sana, ha bisogno di una comunicazione sana” 
un suggerimento ben collaudato apportatore di influsso positivo e duraturo:
una serata dedicata alla famiglia
·         da tenere ogni settimana, lo stesso giorno, alla stessa ora
·         da tenere anche se un familiare è assente
·         deve durare minimo un’ora
·         le attività devono includere la conversazione
ogni familiare a turno decide l’attività (racconto di un fatto accaduto in giornata, una citazione da commentare, qualche domanda stimolante, un gioco ….),  gli altri partecipano senza sapere cosa li aspetta.
Un’ora la settimana programmata così, può fare una grande differenza e creare ricordi che dureranno sempre “ciò di cui gli altri hanno sempre bisogno di sapere da noi è che teniamo a loro, che il bene che essi ci fanno suscita gratitudine, e che sono amati. E’ così semplice. E solo perché si sentono esprimere questi sentimenti il lunedì, non significa che non abbiamo bisogno di risentirseli dire il martedì. E’ questa la ragione principale per cui le parole che risanano e incoraggiano vanno ripetute ancora e ancora. (un rabbino)

Un obiettivo semplice ma grande:

·         bada a ciò che dici e a come lo dici
·         Mi impegno a pensare di più alle parole che uso
·         Cercherò di rimpiazzare le parole che feriscono con parole che incoraggiano, avvicinano e arricchiscono
·         Non mi scoraggerò quando non riuscirò a scegliere bene le parole, perché fare del mondo un posto migliore è difficile

Modi per avvelenare l’atmosfera con le nostre parole:
vanterie, bestemmie e parolacce, pettegolezzi, parole rabbiose, menzogne, parole sgarbate o che feriscono, giudizi sul prossimo, lagne e autocommiserazioni, osservazioni scoraggianti, parole che imbarazzano e umiliano il prossimo, critiche eccessive, lamentele, brontolii e piagnistei, linguaggio villano e irrispettoso, parole di scherno e punzecchiature, osservazioni offensive di carattere etnico e razziale, commenti sessisti, minacce, interrompere l’interlocutore, adulare, gridare, esagerare, accusare e dare la colpa agli altri.

Alcune domande per riflettere:

·         mi giudichereste diversamente se usassi costantemente un linguaggio scurrile?
·         le persone colte e beneducate parlano così?
·         ci sono posti nella nostra società in cui non vi va di sentir parlare così?
·         le persone che dicono parolacce in pubblico sono educate o villane?
·         che cosa rivelate di voi stessi dicendo parolacce in continuazione?

Le scelte migliori per promuovere la vita negli altri e in noi stessi:
incoraggiare, ringraziare, tener conto degli altri, salutare con calore, fare un complimento, congratularsi con qualcuno, insegnare, fornire spiegazioni e direttive, consolare, stimolare il prossimo, celebrare e rallegrarsi, informarsi, mostrare interesse, far pace, ricostruire rapporti in crisi, far ridere, mostrare fiducia e fede, condividere buone notizie, lodare, onorare, edificare, esprimere sollecitudine, mostrare comprensione-empatia, approvare, formulare un invito, mostrare cortesia e rispetto, dare suggerimenti, scusarsi, perdonare, offrire il proprio aiuto, dire la verità, mettere in evidenza ciò che c’è di buono nella realtà e nel prossimo, usare parole affettuose, fornire informazioni utili, comunicare amore.

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