"La Chiesa ha sempre venerato le divine Scritture non mancando mai, soprattutto nella liturgia, di nutrirsi del pane della vita, sia della Parola di Dio, sia del Corpo di Cristo". (Concilio Vaticano II)

giovedì 14 luglio 2011

Itinerari di fede - III appuntamento

Torniamo a meditare attraverso il nuovo percorso ricco di diversi itinerari, sempre scritti dalla mano di padre Leopoldo, Priore Francescano Conventuale della Chiesa di San Francesco di Brescia (ringraziamo sempre Enza per l'opera non facile di trascrizione): 


ITINERARI



A-  La direzione spirituale 

Imparare a prestare attenzione al disegno di Dio, che si fa strada attraverso gli avvenimenti, è imparare a riconoscere la Sua voce.
Ci sono nella Chiesa molti aiuti dal punto di vista oggettivo e generale, che ci permettono di comprendere dove il Signore ci sta conducendo (omelie, catechesi, liturgia,...), ma la via privilegiata che ci aiuta a comprendere è la direzione spirituale.
Un’attenta e prudente direzione spirituale si pone come strumento che favorisce la sintesi delle varie esperienze e le orienta alla crescita umana e cristiana, nella prospettiva della ricerca vocazionale. Essa spinge ad un cammino (suppone quindi la volontà di muoversi) che va al di là di quello che la persona è, o pensa di essere: lo Spirito tende a muovere, a configurare a Cristo.

Tappe fondamentali della direzione spirituale:

1)  Lavoro di ricerca e di sviluppo delle doti personali positive, delle attitudini, dei desideri, delle virtù umane e cristiane. La direzione spirituale qui tende a far cogliere, alla luce della fede, che la storia personale e il nostro oggi, ricchi di doni, sono voluti da Dio.

2)  Lavoro di purificazione. Non si può essere ingenui o falsamente ottimisti: ci sono in ognuno carenze, difetti, vizi ed egoismi.  Qui la direzione spirituale diventa invito alla conversione per un graduale cambiamento nella preghiera, nel carattere, nell’uso del tempo, nell’attenzione ai doveri quotidiani...

3)  Lavoro di conduzione a Cristo e confronto con Lui, che è il Signore e il centro della vita. La direzione spirituale avvia un lavoro di crescita dell’uomo secondo lo Spirito. Qui entra in chiave personale l’educazione alla preghiera, ai sacramenti, all’ascolto della Parola, alla contemplazione di Cristo amico, Figlio di Dio e modello perfetto dell’uomo.
4)  Lavoro di discernimento vocazionale, di orientamento, di apertura al progetto di Dio sulla propria vita con attenzione alle attitudini, alle possibilità di servizio e di impegno a tempo pieno per il Regno di Dio.

B- LA GUIDA SPIRITUALE

La guida spirituale è una persona che si offre di camminare insieme a te verso l’unica meta: Gesù; sia chi guida che chi è guidato, nel cammino verso il Signore, cresce e perfeziona la sua maturità umana e spirituale. Tuttavia tra la guida e il diretto non deve esserci un atteggiamento paritario altrimenti non si trova aiuto.
La guida spirituale è necessaria per imparare a leggere con obiettività la tua situazione e verificare se la risposta e l’impegno che metti nelle cose sono frutto di una fedeltà alla volontà di Dio, o piuttosto decisione che scaturisce dalla nostra caparbietà.
La guida però non è il protagonista della direzione spirituale, protagonista è lo Spirito Santo.
Una cosa importante che puoi e devi fare per la persona che ti segue spiritualmente è pregare per lei: la tua guida ha bisogno di luce per vedere bene te e per conoscere il piano che Dio ha su di te; la bisogno di intelligenza per indicarti la strada giusta, che non è sempre la più breve e la più piacevole; ha bisogno di pazienza per saper attendere e rispettare i tuoi momenti di crescita.

Ricordati: è necessario che tu chieda esplicitamente a questa persona di Dio se si sente di assumere la responsabilità della tua crescita. Oltre ad avere il tempo a disposizione per ascoltarti con regolarità, essa deve possedere una certa maturità spirituale ed avere esperienza dei diversi cammini di fede.
Tuttavia non credere che la tua guida spirituale possa “leggerti” immediatamente né, tanto meno, sostituirsi a te, al tuo impegno e alle tue decisioni. Tu solo ne sei responsabile! Essa potrà solamente aiutarti a capire, spesso dentro uno spazio abbastanza lungo di tempo, qualcosa del tuo mistero, decifrando le tue costanti.

C- IL DIALOGO SPIRITUALE

Il dialogo che si instaura tra il diretto e la guida aiuta a comprendere le motivazioni più ampie che sottostanno alle scelte, motivazioni che si arriva a fare proprie e quindi ad amare perché in esse si crede fermamente.

Caratteristiche per la buona riuscita del dialogo:

la più assoluta fiducia reciproca; l’amore di entrambi per la verità;
la limpidezza; la chiarezza dei discorsi;
la libertà di qualsiasi riserva o pregiudizio, che fa sentire accolti e capaci di accogliere sempre;
la docilità e l’obbedienza da una parte e la fermezza dall’altra, che vanno di pari passo, attingendo direttamente alla scuola di Gesù, unica vera guida spirituale;
una buona dose di umiltà da entrambe le parti;
fedeltà al calendario prefissato e non agli umori personali (ma se senti la necessità dell’incontro può essere anche più spesso);
vita di preghiera di entrambi.

Attenzione:

non si fa direzione spirituale per telefono;
non si parla mai per mezzo di altri.

Di cosa parlare?

Puoi cominciare col rileggere la tua storia nelle sue tappe più salienti, manifestando anche i doni che hai scoperto in te, le aspirazioni più segrete, che tuttavia ti ritornano costantemente. Tutto questo per riconoscerti all’interno di una storia d’amore in cui Dio ha fatto il primo passo verso di te e in cui ti scopri protagonista insieme a Lui.
Successivamente, puoi rispondere a questa domanda: «Che cosa ho fatto del mio Battesimo?» Rileggi perciò la tua maturazione di fede nei suoi ritmi di crescita, gli incontri che ti hanno segnato positivamente, i momenti in cui sei giunto alla certezza di essere amato da Dio come un suo figlio.

Descrivi poi i momenti bui, le tentazioni lungo il tuo cammino di fede, quando ti è stato difficile riconoscere la presenza del Signore nella tua vita o hai dubitato del suo amore.
Leggi criticamente il tuo presente con le sue inquietudini (i tuoi problemi religiosi, affettivi, morali, vocazionali, famigliari), ma non dimenticare le tue bellezze interiori.
Chi ti ha messo in cuore il desiderio di giungere a una fede più matura e a un sì più convinto ti darà la luce necessaria perché tu possa esprimere nell’operosità quotidiana la freschezza di una vita evangelicamente vissuta.

0 commenti:

Posta un commento